The Skeireins Translation
by Raffaella Del Pezzo -
Costabile
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Ia:
«..non c'è chi comprenda o cerchi
Dio: Tutti si son traviati e sono diventati al tempo stesso corrotti»
e già sono sottoposti al giudizio della morte. Perciò il
comune Salvatore di tutti è venuto a purificare i peccati di tutti,
non uguale nè simile alla nostra giustizia, essendo egli stesso
la giustizia, affinché, «offrendosi
per noi quale vittima e sacrificio a Dio potesse
compiere la redenzione dell'umanità». Ora Giovanni vedendo
ciò (e cioè), il piano che doveva essere attuato
Ib:
dal Signore, in verità disse: «Ecco,
questo è l'agnello di Dio che toglie il peccato del mondo».
Certo egli avrebbe potuto anche senza sembianza umana, ma soltanto con
l'autorità divina liberare tutti dalla prepotenza del diavolo; era
consapevole però che con una tale imposizione sarebbe stata rivelata
la coercizione del suo potere ed egli, senza che fosse pertanto rispettato
il piano della giustizia, avrebbe ottenuto con la coercizione la salvezza
degli uomini. Visto che il diavolo inizialmente non ha costretto ma ha
corrotto
Ic:
l'uomo e con la menzogna lo ha indotto a violare il comandamento, sarebbe
contro la norma (contro ciò che si conviene) che il Signore, venendo
con la potenza divina e con l'autorità lo liberasse e lo convenisse
alla fede con la coercizione. Non sarebbe parso allora di violare mediante
l'imposizione della giustizia il piano prestabilito già dall'inizio?
Era quindi più conveniente che coloro i quali di loro propria volontà
avevano dato ascolto al diavolo violando il comandamento di Dio, questi
di nuovo di propria volontà divenissero concordi sull'insegnamento
del Salvatore
Id:
e disprezzassero la malvagità di colui che prima li aveva traviati.
Ma per divulgare la conoscenza della verità per la ripresa dei comportamenti
voluti da Dio, egli assunse ditonseguenza anche sembianza umana, così
da diventare per noi maestro della giustizia di Dio. Così dovette
anche, per conformarsi alla sua saggezza, sia attirare di nuovo gli uomini
con parole ed opere, sia diventare l'annunciatore dei comportamenti dell'evangelo.
Ma pertanto l'imposizione della legge non soltanto della conversione ...
IIa:
...convertitosi alla sua fede, già osa per lui proprio al tempo
della passione seppellire pubblicamente assiezzie a Giuseppe il suo coi
po dopo la passione, dimostrando che egli non indietreggiava per le minacce
dei capi. Perciò il Salvatore mostrò quindi, cominciando
fin da allora, la via che conduce in alto nel regno di Dio, dicendo: «Amen,
amen, ti dico che se uno non è generato dall'alto non può
vedere il regno di Dio».
IIb:
Dall'alto
infatti significava la santa e celeste nascita, la seconda che si ottiene
mediante il battesimo. Questo però non comprese Nicodenio, poiché
lo udiva allora per la prima volta dal maestro, perciò disse: «Come
è possibile che un uomo nasca quando è vecchio? Può
forse ritornare nel grembo di sua madre ed essere generato di nuovo?»
Essendo egli infatti ancora ignaro e non conoscendo il suo modo (di parlare),
pensando alla nascita fisica dal grembo, cadde nel dubbio. Perciò
disse: «Come
IIc:
è
possibile che un uomo nasca quando è già vecchio? Può
forse ritornare nel grembo di sua madre ed essere generato di nuovo?»
Ma il Salvatore, prevedendo il suo futuro prestigio e quanto egli aveva
da progredire nella fede, glielo spiegò come ad uno ancora ignaro,
dicendo: «Amen, amen, ti dico che se
uno non è generato dall'acqua e dallo spirito non può entrare
nel regno di Dio». Era infatti necessario
e conforme alla natura ricevere
IId:
il sacramento del battesimo, essendo in verità l'uomo composto di
nature divei-se, e cioé di anima e di corpo, ed essendo l'una di
queste visibile e l'altra spirituale. Perciò, come si conviene,
per questo motivo menzionò due cose di pertinenza ad entrambe (e
destinate) al sacramento del battesimo, e cioè l'acqua visibile
e l'anima soprannaturale, affinché proprio la visibile ...
IIIa:
«Colà c'era molta (acqua); vi
giungevano e venivano battezzati. Giovanni non era stato ancora messo in
carcere». Dicendo questo allora l'evangelista
rivelò che il suo compito era prossimo alla fine a causa della persecuzione
di Erode. Ma prima di ciò, allorché entrambi battezzavano
e ognuno dei due impartiva il suo battesimo alcuni (cominciarono) a disputare
tra loro, non sapendo quale dei due dovesse essere il più grande.
«Donde sorse una discussione
IIIb:
da
parte dei discepoli di Giovanni con i Giudei sulla purificazione».
Dato che già era stato trasformato l'uso delle detersioni del corpo
ed era stata prescritta la purificazione voluta da Dio, essi non dovevano
più preoccuparsi di praticare le aspersioni giudaiche e neanche
le detersioni giornaliere ma di dare ascolto a Giovanni, il precursore
dell'evangelo. C'era poi anche il Signore che impartiva il battesimo spirituale;
perciò giustamente venne sollevata una discussione sulla purificazione.
La legge infatti per qualcuno dei crimini preterintenzionali,
IIIc:
la legge prescriveva la cenere di una giovenca arsa fuori dall'accampamento;
dopo di che la gettavano nell'acqua pura e la cospargevano di issopo e
lana rossa, come si addice a coloro che intendono redimersi. Giovanni invece
annunciava il battesimo di penitenza e prometteva la remissione
dei peccati a coloro che si convertivano spontaneamente. Il Signore invece
assieme alla remissione dei peccati concedeva loro anche il dono dello
Spirito Santo e (li faceva) diventare figli del regno (dei cieli).
IIId:
Così il battesimo di Giovanni deve essere posto al centro tra i
due, essendo superiore infatti alla purificazione della legge, ma molto
inferiore al battesimo dell'evangelo. Perciò egli ci istruisce chiaramente
dicendo: «Io vi battezzo con l'acqua
ma colui che viene dopo di me è più forte di me, a questi
io non son degno di sciogliere, chinandomi, il laccio del suo calzare.
Questi poi vi battezzerà nello Spirito Santo».
Ora riguardo al piano ...
IVa:
«Questo mio gaudio si è dunque
adempiuto. Egli deve crescere ed invece io diminuire».
Dato clic i suoi discepoli che discutevano cori i Giudei sulla purificazione
e gli dicevano: «Rabbi, colui che era
con te al di là del Giordano, al quale hai reso testimonianza, ecco
questi battezza e tutti vanno da lui»,
erano ancora ignari di ciò che riguarda il Salvatore, egli li istruisce
perciò dicendo: «Egli deve crescere
ed io diminuire». Il piano che lo riguardava
era valido in realtà
IVb:
solo per breve tempo, poiché, preparando le anime dei battezzati,
consentiva l'annuncio dell'evangelo. L'insegnamento del Signore invece,
iniziando dalla Giudea si è diffuso su tutta la terra e, progredendo
e incrementandosi in ogni luogo fino ad ora, ha attirato tutti gli uomini
verso la conoscenza di Dio. Essendo perciò chiara la grandezza della
gloria del Signore, egli la rese nota dicendo: «Colui
che viene dall'alto è al di sopra di tutti».
Egli non rese noto solo che quegli sta al disopra, ma dimostrò anche
l'enorme potenza
IVc:
della sua magnificenza dicendolo sia di provenienza celeste e venuto dall'alto,
ma anche di provenienza terrena e parlante dalla terra. Essendo poi per
natura un uomo, benché fosse santo e profeta e testimoniava la giustizia,
tuttavia era della terra e parlava in maniera umana. «Ma
colui che è venuto dal cielo, sebbene sembri essere in un corpo,
è tuttavia al di sopra di tutti. Ciò che ha visto e udito,
questo egli testimonia ma nessuno accoglie la sua testimonianza».
Sebbene fosse venuto dal
IVd:
cielo sulla terra per il piano (di salvezza) degli uomini, non era pertanto
terrestre né parlava di cose terrene ma tramandava i segreti celesti
che aveva visto e udito presso il Padre. Queste cose furono spiegate quindi
da Giovanni non solo per rendere nota la grandezza del Signore, ma per
denunciare e condannare l'empia disputa di Sabellio e Marcello i quali
avevano osato dichiarare il Padre e il Figlio una sola cosa. Ma l'altro
santo...
Va:
... dell'onore verso il Padre per ogni azione attende un ordine. In effetti
però, essendo l'uno quello che ama, mentre l'altro è
amato, l'uno quello che indica (il da farsi), mentre l'altro imita le sue
azioni, spiegò queste cose conoscendo l'eresia dei posteri, affinché
imparassero a riconoscere in ciò le due persone del Padre e del
Figlio e non (le) confondessero. Per questo motivo, adoperando una chiara
parola,
Vb:
disse: «Come il Padre risuscita i morti
e li fa vivere, così anche il Figlio fa vivere quelli che vuole».
Per imitare con la propria volontà e con il suo potere colui che
prima aveva risuscitato i morti egli, deplorando e biasimando l'alterigia
degli increduli, (li) rimproverò: «Nè
il Padre giudica alcuno ma ha affidato ogni giudizio al Figlio».
Ma allora, se fossero, secondo l'asserzione di Sabellio, uno e lo stesso
indicato con nomi diversi, come avrebbe potuto lo stesso giudicare e non
giudicare?
Vc:
Non soltanto lo scambio dei nomi dunque rivela la differenza delle due
persone ma molto di più la manifestazione dell'operato; l'uno infatti
non giudica nessuno ma lascia al Figlio facoltà di giudicare e questi,
ricevendo dal Padre questo onore, attua anche ogni decisione secondo la
sua volontà, «affinché
tutti onorino il Figlio come onorano il Padre».
Tutti noi dobbiamo quindi, difronte ad una tale e così chiara affermazione,
rendere onore a Dio non incarnato
Vd:
e riconoscere all'unigenito Figlio di Dio di essere Dio. Essendo credenti,
quindi, dobbiamo rendere onore a ciascuno secondo il merito, in modo che
l'affermazione: «affinché tutti
onorino il Figlio così come onorano il Padre»
ci insegni a rendere un onore non uguale ma simile. E il Salvatore stesso
pregando per i discepoli disse al Padre: «Affinché
tu li ami, così come ami me».
Con questo egli intende un amore non uguale ma simile. Allora allo stesso
modo...
VIa:
... più incomprensibile divenne allora necessariamente il suo discorso
quando egli stesso dice: «Egli deve
crescere ed io diminuire», poiché
per un breve periodo essi sembravano credere e ascoltare Giovanni, ma dopo
non molto le cose che lo riguardavano passarono nell'oblio, perciò
egli le rammenta loro per bene dicendo: «Egli
era la lucerna che ardeva e illuminava ma voi avete voluto gioire per poco
della sua luce. Io però ho una testimonianza maggiore di quella
VIb:
di Giovanni, poiché le opere che il
Padre mi ha dato da compiere, queste opere che io compio, testimoniano
per me che il Padre mi ha mandato».
Quegli infatti testimoniando con parole umane sembrava suscitare dubbi,
pur essendo veritiero, in coloro che ignoravano (che egli) poteva.
La testimonianza del Padre invece attraverso
le mie opere vi può fornire al di sopra di ogni discorso una indiscutibile
testimonianza della natura umana di Giovanni. Infatti ogni parola proveniente
dagli uomini è in grado di cambiare la differenza intrinseca ma
le opere sante,
VIc:
essendo indiscutibili, denotano il prestigio di colui che le compie dimostrando
chiaramente che egli è stato mandato dal Padre dal cielo. Perciò
egli dice: «E colui che mi ha mandato,
il Padre, questi testimonia per me».
Tuttavia diversa e in tempi diversi avvenne la testimonianza del Padre
a suo riguardo, ora mediante le parole dei profeti, ora tramite una voce
dal cielo, ora anche attraverso miracoli. Essendo dunque accadute queste
cose, divenne più duro il cuore degli increduli,
VId:
perciò giustamente egli aggiunse dicendo: «Non
avete mai udito la sua voce nè avete visto il suo viso nè
avete in voi la sua parola, perché non avete creduto a colui che
egli ha mandato». Non si devono quindi
disprezzare gli umili; alcuni infatti udirono la sua voce, altri invece
videro il suo viso. «Beati - disse ancora
allora - i puri di cuore, perché vedranno Dio».
E d'ora in poi come un sentiero attraverso ...
VIIa:
... (di uno) che conosce la forza del Signore e si rende conto del suo
potere.
E non è il solo ma anche Andrea che disse:
«c'è un fanciullo qui che ha 5 pani d'orzo e 2 pesci»,
viene rimproverato allo stesso modo di Filippo che non pensando affatto
alla grandezza del maestro e non riconoscendone la capacità, rispose
perciò dicendo: «Ma questo cos'è
per tanta gente»? Il Signore però
consapevole della loro inesperienza
VIIb:
disse: «Fate sedere gli uomini».
Ed essi, essendovi in quel luogo molta erba,
fecero sedere la folla, cinquemila uomini,
oltre le donne e i bambini, come assisi ad un grande banchetto, e non c'era
altra cosa all'infuori dei cinque pani e dei due pesci, che egli prese
e rendendo grazie benedisse, saziandoli così con tanto buon cibo.
Egli non solo consentì loro la soddisfazione
del bisogno
VIIc:
ma molto di più. Dopoche la folla ebbe
mangiato furono trovate 12 ceste piene dei pani che erano superati.
«Allo stesso modo poi essi ricevettero
tanti pesci quanti ne vollero.» E non
con i soli pani egli rivelò la grandezza del suo potere ma anche
con i pesci. Infatti li fece diventare tanto numerosi quando li (si) raccolse
che ad ognuno ne fece ricevere tanti quanti ne voleva e alla folla non
fece sentire per niente la mancanza (di cibo). Con ciò
VIId:
inoltre soddisfece molto di più i discepoli e indusse gli
altri a ricordare che egli era lo stesso che nel deserto per 40 anni aveva
nutrito i loro padri. «Allorché
poi furono sazi disse ai discepoli: - Raccogliete i pezzi avanzati, affinché
niente vada perduto. - Allora essi li raccolsero e riempirono 12 canestri
dei pezzi dei 5 pani d'orzo e dei due pesci che erano loro avanzati».
VIIIa:
«... nessuno gli mise le mani addosso»,
poiché la sua santa autorità impercettibilmente annientò
anche la loro malvagità e non consentì che lo si catturasse
prima del tempo. «Allora le guardie
tornarono dai sommi sacerdoti e dai Farisei. Colà quelli dissero
loro: - Perché non lo avete portato -? Le guardie risposero allora
dicendo che nessun uomo aveva mai parlato come quest'uomo».
Questa
VIIIb:
risposta allora divenne un'accusa, anzi una condanna per la loro infedeltà.
Essi infatti a quelli che li ingiuriavano perché non lo avevano
portato, senza tener conto della cattiveria di coloro che li ingiuriavano
ma meravigliandosi piuttosto della dottrina del Signore, risposero apertamente
che essi lo consideravano il primo di tutti gli uomini. Ma quelli, non
tollerando nella propria malvagità la loro audacia, inveirono con
ira contro di loro, dicendo: «Forse
anche voi
VIIIc:
siete
stati sedotti? Ecco, forse uno solo dei capi o dei Farisei ha creduto in
lui? Ma la gente che non conosce la legge è maledetta».
Essi dicevano allora queste cose con l'amarezza dell'ira poiché
erano stati scoperti a mentire: che nessuno dei capi o dei Farisei credeva
in lui. Nicodemo invece, che era venuto da lui di notte, secondo il piano
di Dio, difese con audacia la verità e disse loro: «La
nostra legge giudica forse un uomo..?.»
eccetera.
VIIId:
Quelli che affermavano che nessuno dei capi
o die Farisei aveva creduto (in
lui) discutevano senza pensare che egli era
proprio un Fariseo e un consigliere dei Giudei, uno dei capi indicato tra
i maledetti che
credeva nel Signore e parlava in suo favore a dispetto della loro malvagità.
Ma essi, non tollerando questo biasimo, risposero dicendo: «Sei
forse anche tu della Galileia? Indaga e vedrai che ...».
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